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Chimica e cibo: la scienza vince sulla paura

Basta Bufale

“Questo prodotto è pieno di chimica!”

“Meglio evitare gli ingredienti con nomi strani!”

“Meglio la marmellata fatta in casa dalla nonna che quella del supermercato!"

Ma… siamo sicuri che sia davvero così?

In realtà, molti di questi messaggi sono falsi miti, frutto di informazioni incomplete, di una paura ingiustificata nei confronti della chimica. Si tratta della chemofobia, timore infondato verso ciò che semplicemente non si conosce. In realtà è bene ricordarsi che:

non esiste un cibo “senza chimica”, perché tutto ciò che ci circonda è fatto di sostanze chimiche: l’acqua è chimica (H₂O), il sale è chimica (NaCl), le proteine, le vitamine, i grassi, lo zucchero: tutto è chimica.

La chimica nel cibo non è qualcosa di “strano” o “finto”: è il contributo della scienza per rendere il cibo sicuro e disponibile per tutti. 

Se un ingrediente ha un nome difficile, non vuol dire che sia pericoloso.

Molte sostanze hanno nomi lunghi, tecnici, oppure sono identificate da un codice, ma questo non significa che siano dannose.

Anzi, spesso sono sostanze del tutto naturali o addirittura essenziali per la nostra salute. Un esempio?L’acido ascorbico è solo un altro nome per la vitamina C e l’E300? È sempre vitamina C.Il problema non è il nome. Il problema è non sapere cosa c’è dietro quel nome: basta studiare e informarsi:)

“Naturale” non vuol dire sempre “buono” e “chimico” non vuol dire “cattivo”

È una delle trappole più comuni: pensare che “naturale” sia sempre sinonimo di sicuro o salutare.
In realtà, esistono veleni naturali (come il cianuro) e sostanze “chimiche” sicurissime e ben controllate.

La differenza la fa la dose, l’uso e la valutazione scientifica, non l’etichetta “naturale”.Come diceva Paracelso nel ‘500: “È la dose che fa il veleno.”

Le fonti da cui ci informiamo fanno la differenza e il mondo dei social e del passa parola non è sempre una fonte affidabile! Capita spesso di leggere articoli o post social che fanno riferimento alla tossicità di un ingrediente, spesso legato a patologie o effetti avversi per l’uomo.

Molto spesso questi contenuti non citano alcuna fonte scientifica attendibile, generalizzando e non valutando il contesto, utilizzando toni allarmistici con il solo obiettivo di ottenere clic e visualizzazioni.

Per questo è sempre più cruciale l’utilizzo di fonti affidabili come ad esempio i siti delle Istituzioni nazionale e internazionali che si occupano do tutelare la nostra sicurezza.  Ad esempio, si può fare affidamento su EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare), il Ministero della Salute, Università e più in generale siti di pubblicazioni scientifiche.

La chimica del cibo ha l’obiettivo di migliorarne tutti gli aspetti: la sicurezza, la durata, le qualità nutrizionali, la sostenibilità.

Ogni sostanza usata negli alimenti è valutata scientificamente e in modo indipendente e continua, autorizzata all’utilizzo da leggi rigorose e indicata in etichetta per la massima trasparenza nei confronti del consumatore.

Il nostro compito non è quello di avere paura del cibo, ma di conoscerlo meglio, solo così possiamo fare scelte consapevoli, imparare a leggere le etichette, capire cosa mangiamo davvero e evitare le vere insidie (che spesso non sono i numeri E).

La chimica, nel cibo, è uno strumento di conoscenza, non un pericolo nascosto.

Parola all'esperto  
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